Da piccola mi dilettavo con gli acquerelli e creavo dei paesaggi che sembravano dei sogni dove ogni cosa si intravedeva ma non era definita, era solo un gioco di sottili pennellate di vari colori su una carta molto porosa e granulosa che regalava un effetto di sfocato e vacuo.
Era come vedere il mondo attraverso le gocce di pioggia e semplici lacrime.
E quando su una spiaggia della Normandia mi sono imbattuta nel riflesso di queste vele sono tornata indietro nel tempo e ho immediatamente immaginato che qualcuno avesse utilizzato la tecnica dell’acquerello per realizzarlo.
E in effetti era così, complice la bassa marea che ha plasmato increspature sulla sabbia che ricordano la granulosità della carta, piccoli granchietti di mare che hanno creato singolari bolle, e un velo di acqua rimasta intrappolata.
Il risultato è quello che vedete in questo scatto. Io amo solo il riflesso, ma ho fotografato anche l’insieme per dare valore a quello che madre natura attraverso acqua, aria, sole e terra è stata in grado di creare.
Non so se la foto possa riprodurre lo spettacolo a cui ho assistito in quel momento…è durato poco poiché il sole ha fatto evaporare l’acqua o la sabbia l’ha assorbita (non so) ma in ogni caso tante lievi pennellate sono riuscire a creare un angolo di paradiso.
Questo è uno di quei momenti che io ho inserito nel libro della memoria dei miei viaggi poiché ha saputo regalarmi un’emozione immediata e un’emozione che mi ha fatto fare un salto nel tempo quando con spensieratezza passavo le ore a dipingere immortalando momenti colorati su carta e non su pellicola.
Ma la fusione di queste due visioni distanti tra loro ha realizzato una magia unica ricordando che nella vita ogni momento vissuto fa parte di un filo, di una storia che conduce all’infinito.