Ciao a tutti, eccomi di ritorno dal mio primo corso di panificazione. Che cosa dirvi: è stato bellissimo, interessante e ho scoperto nuovi sapori e nuovi impasti.
Sono veramente contenta e questo corso resterà nella mia memoria: per l’insegnante, i compagni di impasto, i profumi, gli ingredienti.
L’insegnante Ramona Saviola è incredibile e ti avvicina al mondo del pane in modo semplice e naturale. Ti racconta e spiega, ma soprattutto ti fa provare e alla fine del corso si può mangiare ciò che si è cucinato… e addirittura portare qualcosa a casa.
Il corso che ho frequentato si chiama Pan per Focaccia: panificazione naturale presso Quaderni e Fornelli.
Ho preso tantissimi appunti e ho scattato alcune foto che ora vi faccio vedere, ma presto rifarò tutti i pani, focacce e pizze che mi sono stati insegnati.
Ecco tutto ciò che abbiamo preparato:
- Preparazione della pasta madre e approfondimento delle varie tipologie di lievitazione
- Pane rustico ai semi con pasta madre
- Focacce, merende e snack in padella
- Girelle salate farcite
- Pane toscano a lunga lievitazione
- Focacce a lunga lievitazione liscia e farcita
- Focaccia Pugliese
- Pizze integrali con pasta madre alle verdure
- Briochine dolci farcite lievitate, con pasta madre
Incredibile vero?
Mi spiace che non possiate sentire il profumo poiché è indescrivibile, inebriante… ogni preparazione faceva venire l’acquolina in bocca.
Ma quello che è veramente bello è comprendere le diverse tecniche, scoprire accostamenti diversi e insoliti.
Inoltre ci si rende conto che con tre elementi – acqua, farina e aria – è possibile creare impasti diversi, ottenere consistenze diverse.
Durante il corso Ramona ha sfatato alcuni miti: la pasta madre non è così difficile da realizzare e gestire, bisogna solo avere molta costanza e accudirla settimanalmente; che il lievito di birra è comunque naturale e per renderlo molto più digeribile bisogna farlo lievitare 6/8 ore, meglio anche una notte; che è meglio non usare la carta da forno sotto la pizza e il pane poiché si crea umidità; che il forno va usato statico come una volta; quando il pane esce dal forno è meglio capovolgerlo proprio per far uscire il vapore…
Devo dire che ho imparato moltissime cose e soprattutto ora posso correggere alcune tecniche sbagliate: la pizza si cuoce a 250 gradi (io l’ho sempre cotta a 200 gradi), l’impasto della pizza e della focaccia deve essere morbido per tirarlo a mano e non con il mattarello.
In cucina bisogna avere il coraggio di sperimentare: il pane viene sempre utilizzato e mangiato in qualsiasi caso, se viene male ci sono sempre soluzioni per recuperarlo.
A presto con le sperimentazioni!
E speriamo che la mia pasta madre sopravviva!